Dicembre 12, 2024

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Michael Jackson ancora in tribunale dopo 14 anni dalla sua morte

Sono passati 14 anni, ma Michael Jackson è ancora in tribunale, non si potrà difendere e questo è assurdo.

Una nuova battaglia legale riguarda la figura di Michael Jackson, più di un decennio dopo la sua morte. Wade Robson, l’accusatore, ha recentemente riesumato la sua causa contro la MJJ Productions, Inc. Corporation, l’entità responsabile della gestione dell’eredità della star, una causa precedentemente iniziata nel 2013 e conclusasi nel 2017. Robson, ora quarantenne, insiste sul fatto che Jackson l’abbia molestato sessualmente durante la sua infanzia, per un periodo di tempo che va oltre i sette anni.

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Robson aveva già presentato una causa legale contro la proprietà dell’artista pop nel 2013, che è stata successivamente archiviata nel 2017 a causa della prescrizione. In quell’occasione, il giudice non emise un verdetto sulle accuse di molestie, stabilendo invece che le società coinvolte (le uniche rimaste nel processo) non potevano essere ritenute responsabili delle accuse, dato che non avevano controllo diretto sull’artista defunto.

Tuttavia, la Corte d’Appello della California ha recentemente revocato la decisione di archiviazione del tribunale della contea di Los Angeles, a seguito di una nuova legge emessa nel 2023 che prolunga i termini di prescrizione per i casi di molestie infantili. Di conseguenza, è stata emessa una sentenza provvisoria che rimette la causa in tribunale, offrendo a Robson l’opportunità di ripresentare le sue rivendicazioni, sostenendo che Jackson lo abbia molestato al Neverland Ranch all’età di 7-14 anni.

Nella sua azione legale, Robson ha descritto Jackson come “uno degli individui più gentili e affettuosi che ho avuto la fortuna di conoscere. Mi ha fortemente supportato nella mia carriera e nella mia creatività. Tuttavia, ha anche abusato di me sessualmente per sette anni”.

“Leaving Neverland” Robson è un nome ben noto. Infatti, il danzatore e coreografo è stato uno dei protagonisti del controverso documentario su Michael Jackson “Leaving Neverland”, uscito nel 2019, che racconta presunti abusi su due minori.

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Nei documenti legali, Robson ha rivelato di aver emigrato dall’Australia negli Stati Uniti durante l’infanzia, un periodo durante il quale ha incrociato il cammino di Jackson, con il quale ha stretto un legame di amicizia che, secondo le sue dichiarazioni, si è trasformato in abusi sessuali.

L’arresto di Jackson Michael Jackson fu arrestato a Santa Barbara, in California, nel novembre del 2003, due giorni dopo un blitz a Neverland, ed è stato incriminato con dieci capi d’accusa tra cui comportamento indecente con un minore, cospirazione per commettere sequestro di minore, detenzione illegale ed estorsione.

Michael Jackson estate gets judge to dismiss Wade Robson sex abuse lawsuit  | EW.com

Robson ha dichiarato che la sua testimonianza precedente a favore di Jackson era il risultato di una “manipolazione completa e lavaggio del cervello”.

Parlando con The Guardian, il coreografo ha rivelato che Jackson: “Mi ha fatto sentire come un complice, come se lo desiderassi tanto quanto lui, se non di più. E la verità è che l’abuso non sembrava strano perché era stato perpetrato da un uomo che per me era come un dio. Gran parte di ciò rappresentava una conferma per me. Ma cosa significa che mi è piaciuto? Che anch’io sono un mostro?”

Ma cosa accadrebbe se Robson vincesse questa nuova causa? Secondo lo studio legale Hugh James, che segue il caso, “se l’aggressore è morto relativamente di recente, la vittima potrebbe intentare un’azione legale contro il patrimonio dello stesso. La causa sarebbe quindi intentata contro il suo patrimonio. Ciò significa che la persona o le persone responsabili dell’eredità dovranno ottemperare agli ordini del giudice.”

Donovan Rossetto, firmando fuori.

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