Treviso, 10 marzo 2024 – Un’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Treviso ha portato alla luce un sistema di sfruttamento della prostituzione che ha sconvolto la comunità locale.
Un agente di polizia di 30 anni, già sospeso dal servizio per precedenti indagini, e una donna colombiana cinquantenne sono stati arrestati con l’accusa di aver creato e gestito un’organizzazione volta allo sfruttamento della prostituzione.
L’indagine, iniziata mesi fa, ha necessitato di un imponente lavoro di raccolta di prove, comprensivo di pedinamenti, appostamenti, intercettazioni telefoniche e testimonianze. Questa meticolosa attività ha permesso di ricostruire dettagliatamente le operazioni della coppia, che si avvaleva di appartamenti affittati per condurre le loro attività illecite.
Contrariamente alla fiducia riposta dai proprietari degli appartamenti, il poliziotto utilizzava queste abitazioni per ospitare un numero elevato di prostitute, principalmente giovani donne sudamericane, inclusi escort e trans. Il giro d’affari generato da queste attività illecite raggiungeva i 70mila euro al mese, grazie alla gestione di almeno tre appartamenti tra Treviso e zone limitrofe.
La coppia si era ingegnata nel fornire anche un servizio navetta per le prostitute, andando a prenderle e riaccompagnarle all’aeroporto o alle stazioni ferroviarie, nel tentativo di evitare sospetti e mantenere alto il turnover degli inquilini. Tuttavia, la strategia si è rivelata infruttuosa di fronte alla determinazione degli investigatori che hanno infine sgominato l’organizzazione.
Al momento dell’arresto, il poliziotto è stato colto in flagranza di reato mentre incassava il canone di locazione di uno degli appartamenti. La donna è stata fermata poco prima di un previsto volo per la Colombia. Entrambi sono ora accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Dopo la convalida dell’arresto, sono state applicate misure cautelari severe: arresti domiciliari per lui e custodia cautelare in carcere per lei, data la mancanza di un domicilio idoneo in Italia.
Le indagini proseguono per definire in modo completo il ruolo dei due arrestati nell’organizzazione e per identificare ulteriori complici. Le autorità sono anche impegnate nella ricostruzione del patrimonio accumulato illecitamente dalla coppia, con l’obiettivo di procedere a eventuali sequestri.
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