Maggio 18, 2024

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La Casa di Baida: un indagine de Le Iene svela un oscuro traffico di neonati a Palermo

Un’affascinante indagine condotta dal programma televisivo “Le Iene” getta luce su una vicenda oscura che si svolge da oltre sessant’anni nella casa di Baida, a Palermo, un luogo divenuto teatro di pratiche inquietanti legate alla nascita e alla vendita di bambini. La struttura, sotto la gestione di una donna conosciuta come la signora Polloni e affettuosamente soprannominata “mamma” per il ruolo che svolgeva, è stata il rifugio per numerose giovani donne incinte in seguito a relazioni inconfessabili, spesso vittime di violenze o appartenenti a famiglie di buona reputazione che desideravano nascondere la gravidanza.

Queste ragazzine, una volta partorito, vedevano i loro neonati essere rapidamente affidati a famiglie adottive, in alcuni casi poche ore dopo il parto, tramite transazioni finanziarie poco chiare. L’adozione, apparentemente avveniva attraverso una rete di conoscenze e amicizie collegate al presidente del tribunale dei Minori, che facilitava l’incontro tra le neonate e le famiglie benestanti desiderose di adottare. “Sapeva scegliere la Polloni,” confessa una delle donne nate in questa casa, sottolineando come, dietro pagamento, le adozioni venissero facilitate.

Le testimonianze raccolte dal servizio giornalistico rivelano che molti genitori adottivi hanno effettuato delle “offerte” al momento dell’adozione, con cifre che, per l’epoca, erano considerevoli, come nel caso di una donna che ricorda come suo padre abbia pagato 300.000 lire. Tuttavia, la difficoltà nel rintracciare documentazione ufficiale rende quasi impossibile per molte delle persone coinvolte scoprire le proprie origini biologiche.

Il caso si complica ulteriormente con la distruzione dell’archivio di documenti, che avrebbe potuto fornire risposte a molti degli interrogativi sulle nascite e le adozioni avvenute all’interno della struttura. Le testimonianze sottolineano un modello di adozioni non solo irregolari ma intrise di segreti e silenzi, spesso mantenuti anche di fronte ai figli ormai adulti, per paura delle conseguenze.

Uno dei pochi lieti fini è quello di Milena, che, grazie a un annuncio online, è riuscita a riunirsi con la madre biologica. Quest’ultima ha raccontato di essere stata separata dalla figlia immediatamente dopo il parto, in un episodio che evidenzia la crudezza e l’umanità intersecate in questa vicenda.

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