In una bizzarra girandola di eventi che potrebbe quasi sfiorare il grottesco se non fosse realtà, la tranquilla stazione ferroviaria di Sacile è diventata teatro di un crimine di dubbia magnitudine.
Gli ignoti protagonisti di questa scena notturna hanno deciso di prendersela con un oggetto insospettabile: un’obliteratrice. Sì, avete letto bene, quel macchinario fedele amico dei viaggiatori che timbra i biglietti è stato brutalmente assalito e lasciato inerme e danneggiato nel tunnel che guida ai misteri sotterranei della città.
Ma non finisce qui, perché il colpo di scena, degno di una commedia di equivoci, risiede nell’oggetto del desiderio di questi vandali del nuovo millennio: sei rotoli di carta igienica. Non denaro, non gioielli, non tecnologia di punta, ma semplici rotoli di carta. Il furto, più che preoccupare, lascia perplessi e solleva interrogativi sulla natura umana e le sue stranezze.
Mentre i dipendenti della stazione, testimoni increduli di questo insolito saccheggio, si interrogano sulle motivazioni di tali gesta, il giornalismo locale sembra affezionarsi a questi piccoli drammi quotidiani che, pur non scalfendo l’equilibrio della giustizia, riescono a far parlare di sé. E così, tra un furto di carta igienica e un’obliteratrice maltrattata, ci si ritrova a riflettere sull’importanza di notizie che, seppur leggere, tingono di surreale la routine di una piccola città.
Ma Friuli Oggi?
Nelle profondità della notte a Sacile, un audace furto di rotoli di carta igienica ha colpito la tranquilla stazione ferroviaria, un evento che “Friuli Oggi” ha trattato con una gravità che potrebbe far invidia agli affari di stato. In una cronaca dove la carta assume un ruolo più da protagonista che da comparsa, il giornale ci ricorda che nessun rotolo va dimenticato, elevando piccoli atti di vandalismo a episodi di significativa rilevanza cittadina.
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