Un fenomeno anacronistico in un Mondo Tecnologico
L’arte alla prova del digitale: perché i disegnatori alle fiere del fumetto sembrano fuori luogo?
In un mondo sempre più digitalizzato e avanzato tecnologicamente, la presenza di disegnatori alle fiere del fumetto può sembrare un anacronismo.
Con una miriade di strumenti digitali e software che permettono di creare capolavori direttamente su tablet e computer, qual è il punto di stare lì a schizzare su un pezzo di carta?
Mettersi in Mostra
Il fenomeno è evidente: giovani aspiranti disegnatori si radunano in spazi angusti, schizzando su fogli di carta in un tentativo di attirare l’attenzione dei passanti. Ma qual è il vero scopo di tutto questo? Molti potrebbero argomentare che si tratta di una forma di auto-promozione.
Tuttavia, se il tuo talento fosse davvero notevole, non saresti già occupato con commissioni remunerative o impegnato in progetti più ambiziosi?
ECCO UN VIDEO DI UNA DISEGNATRICE CHE QUAIS PIANGE PER UNO SCHERZO!
L’Arte o l’Ego?
È difficile non vedere una certa vanità in tutto questo.
Sembra che il vero obiettivo non sia tanto mostrare l’arte, quanto piuttosto l’artista stesso. In un’era in cui il contenuto di qualità può essere facilmente condiviso e apprezzato online, l’esibizionismo ai banchetti delle fiere del fumetto appare fuori luogo e, a volte, persino patetico.
Il Declino della Rilevanza
Con l’avvento delle piattaforme digitali, è diventato sempre più facile per gli artisti condividere il loro lavoro con un pubblico globale.
Piattaforme come Instagram e ArtStation offrono opportunità molto più ampie rispetto a un banchetto in una fiera locale.
In questo contesto, insistere nel mostrare le proprie abilità in un ambiente così limitato sembra una battaglia persa.
Conclusione
Se non sei un grande nome nel mondo del fumetto o dell’illustrazione, la presenza in una fiera potrebbe più facilmente danneggiare la tua reputazione piuttosto che costruirla.
L’arte dovrebbe parlare da sé e non ha bisogno di un palcoscenico fisico in un mondo dominato dal digitale.
Forse è il momento di ripensare il valore e l’efficacia di questi spazi nell’attuale panorama artistico.
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