Maggio 5, 2024

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Asti: Finanziamenti illeciti per 33mila euro alla campagna del sindaco Maurizio Rasero

A seguito di un’indagine minuziosa, emergono dettagli inquietanti sulla campagna elettorale del 2022 di Maurizio Rasero, sindaco di Asti rieletto per Forza Italia, caratterizzata da finanziamenti sospetti per un totale di 33.000 euro.

Massimo Cerruti, consigliere comunale M5s, e Alberto Pasta, avvocato ed ex assessore, hanno sollevato il velo su una pratica allarmante: finanziamenti provenienti sia da individui beneficiari di nomine dirette che da aziende vincitrici di appalti pubblici, senza il dovuto rispetto delle procedure legali.

Asti, la denuncia: “Finanziamenti illeciti per 33mila euro alla campagna del sindaco Rasero. Soldi da nominati e aziende vincitrici di gare”

Le indagini, avviate dopo l’osservazione della mancanza dei rendiconti finanziari della campagna su “Amministrazione trasparente”, hanno rivelato una raccolta fondi di 41.500 euro per Rasero, di cui solo una minima parte proveniente da contributi personali. L’allarme suona però per i 33.500 euro ricevuti da 15 finanziatori, tra cui tre persone fisiche e dodici società, la cui erogazione non rispetta i criteri di legalità previsti dalla normativa in vigore. In assenza di verbali di approvazione e registrazione nei bilanci aziendali, tali finanziamenti si configurano come illeciti, con implicazioni penali significative per chi offre e chi riceve.

Ulteriormente, le correlazioni tra i donatori e la precedente amministrazione Rasero gettano ombre su un possibile sistema di “do ut des”, dove finanziamenti e appalti pubblici sembrano intrecciarsi in modo poco trasparente. Tra i finanziatori, figurano personalità che, in passato, hanno ricevuto incarichi remunerativi dal comune, sollevando dubbi sulla legittimità delle procedure seguite.

Il sindaco Rasero: “Sono in prima linea contro ogni mafia” - La Stampa

Precedentemente avevo raccontato di Edwin Bailo, la sua storia offre uno spaccato sulla difficile realtà di chi si trova ad affrontare problemi abitativi e burocratici. Dopo aver ricevuto promesse di sostegno dalla Caritas di Asti per affrontare un momento di crisi, Edwin e la sua compagna si sono scontrati con la dura realtà di un appartamento inadeguato e di una gestione poco trasparente e scorretta dell’assistenza promessa. La loro lotta per una vita dignitosa si scontra con una serie di ostacoli burocratici e con un sistema di aiuto sociale che sembra fallire nel suo intento di supporto, esponendo le fragilità e le inefficienze del sistema di assistenza.

Questi eventi sollecitano un’analisi critica sulle dinamiche politiche ed economiche all’interno delle istituzioni locali, evidenziando la necessità di maggiore trasparenza e integrità. La vicenda astigiana pone interrogativi profondi sull’etica politica e sulla gestione delle risorse pubbliche, richiamando l’attenzione sull’urgenza di riforme che garantiscano equità, legalità e protezione per i più vulnerabili.

La comunità di Asti si trova così di fronte alla sfida di riconciliare la governance locale con i principi di giustizia e trasparenza, per ristabilire la fiducia nelle istituzioni e assicurare che la politica e l’assistenza sociale siano realmente al servizio dei cittadini.

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